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lunedì 20 maggio 2013

parole...parole...parole

Dottoressa,le parole possono uccidere, soprattutto se ripetute costantemente nel tempo. Le parole ti trafiggono come una spada, fa male l'entrata e anche l'uscita. Rimani senza fiato e nel frattempo cerchi di trovare qualcosa che ti faccia distogliere l'attenzione...Ce la fai, sei oltre... Sei fiera di aver ripreso in mano la situazione! Ma quelle parole scavano, scavano Dottoressa fino a infilarsi nella carne cruda, le puoi sentire mentre penetrano. Bevi i l caffè, sorridi... vai in ufficio...Ma loro lavorano e allora ti concedi due lacrime mentre guidi perché hai beccato proprio la canzone giusta...tanto nessuno ti vede. E poi mentre piangi pensi che non hai più voglia di parlare...Vuoi fare un fioretto...il silenzio!!! Perchè qualsiasi cosa dirai potrà essere usata contro di te! Vorrei smettere di parlare, e vorrei anche smettere di sentire. Quando ero piccolo correvo a chiudermi in una stanza buia, chiudevo gli occhi e ti tappavo le orecchie con le mani... Dottoressa, stamattina mi sono fatta male, ma allora quello scudo non funziona? un libro citava così: Il processo della crescita somiglia un po' a quello delle perle, più grande e profonda è la ferita, più forte è la corazza che si sviluppa intorno. Poi però con il passare del tempo, come un vestito portato troppo a lungo, nei punti di maggiore uso comincia a logorarsi, fa vedere la trama, ad un tratto per un movimento brusco si strappa. In principio non ti accorgi di niente, sei convinta che la corazza ti avvolga ancora interamente, finché un giorno, all'improvviso, davanti ad una cosa stupida senza sapere perché ti ritrovi a piangere come un bambino. Ma anche così: Quando davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta.

2 commenti:

  1. E' bello che tu sia tornata a scrivere così frequentemente, leggerti è sempre piacevole e così mi sembra di esserti più vicino. Ho letto anche le altre lettere alla dottoressa e sono tutte coinvolgenti. Fa bene parlare e quando si sta male le parole diventano "tonde", piene di quel senso che non sempre in condizioni di normalità hanno. Ciao, Anella.

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  2. hai ragione Ninfa, le parole ammorbidiscono il dolore, attenuano le cadute. Sono contenta di essere letta da te...

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