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domenica 6 novembre 2011

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Io credo nella nostra gioventù.
È vero sono giovani, non possono avere la mentalità degli anziani, ed è un errore grave che compiono gli anziani, siano essi genitori o educatori, di voler imporre ai giovani la loro mentalità di anziani. E quindi scavano un solco fra essi e i giovani. Io valico questo solco e vado incontro ai giovani comprendendo la loro mentalità di giovani, che è stata la mia mentalità quando giovane ero come loro.
E dico ai giovani questo: vedete, voi avete le vostre speranze, le vostre visioni, voi avete un animo puro, noi invece abbiamo la nostra esperienza.
Bene, io vi dico: camminiamo di conserva, fianco a fianco, camminiamo insieme, voi con le vostre visioni, noi con la nostra esperienza.
A questi giovani io dico: preparate il vostro animo a scuola, cercate di corredare la vostra mente di una cultura che vi sarà utile, sarà strumento per voi necessario per farvi camminare domani nella vita come uomini liberi. Siate sempre uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri e mai servitori in ginocchio.
Cerchiamo di camminare insieme sul sentiero della vita. E finché, vedete, un alito di vita mi animerà, io sarò al vostro fianco per aiutarvi a rimuovere dal vostro cammino gli ostacoli che incontrerete, onde voi possiate percorrerlo con passo fermo e sicuro.
Io penso al domani dei giovani. E vorrei che fosse un domani di tranquillità e di serenità per la nostra gioventù.
Vedrete che ce la faremo, amici miei, ad uscire da questa situazione.
Ce la faremo, state certi.
(Sandro Pertini, Messaggio di fine anno 1979)

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